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Anche i Montoni fanno la loro parte!

Anche i Montoni fanno la loro parte!

Con il mese di aprile si apre una nuova stagione del latte.

Ma cosa significa esattamente?

Le pecore producono latte solo a seguito della nascita di un agnello, per poterlo allattare e farlo crescere. Questo è il vero e unico motivo della produzione di latte!

Come già raccontato nel nostro articolo “La magia del latte e del formaggio” (link https://podereilcasale.com/it/la-magia-del-latte-e-del-formaggio-tradizione-natura-e-autenticita/), per poter mungere le nostre pecore a fine 2025 e utilizzare il loro latte nella produzione dei formaggi, è fondamentale pianificare correttamente le nascite degli agnelli.

Circa cinque mesi prima della nascita degli agnelli, la pecora deve incontrare un montone, ovvero un “maschio”, per rimanere gravida. Sembra semplice, ma non lo è!
Il calore delle pecore, che si presenta ogni circa 21 giorni, e quindi la possibilità di fecondazione, richiede condizioni ideali: pascoli ricchi e nutrienti e temperature miti, né troppo calde né troppo fredde.

In poche parole, è come un puzzle in cui ogni pezzo deve incastrarsi alla perfezione per poter completare l’immagine finale.

Il pastore gioca un ruolo chiave nel supportare questo processo, utilizzando diversi metodi per sincronizzare i calori delle pecore e concentrare i parti in un unico periodo.

Perché è importante sincronizzare i parti?

Come spiegato nei nostri articoli precedenti, a Podere Il Casale rispettiamo profondamente la natura e il benessere degli animali. Lasciamo che la madre possa allattare l’agnello per almeno un mese prima di iniziare lo svezzamento e quindi di destinare il latte alla produzione dei nostri formaggi.
Se il gregge non fosse ben sincronizzato, i parti si distribuirebbero su più mesi e di conseguenza anche la mungitura si protrarrà nel tempo, complicando tutta la gestione.

Come sincronizzare naturalmente i calori?

Nelle stalle moderne si ricorre spesso all’uso di ormoni o alla fecondazione artificiale. Noi, invece, scegliamo una strada diversa.
Praticando l’agricoltura biologica e biodinamica, crediamo che la natura sia perfetta così com’è, e che il nostro compito sia quello di collaborare con essa, non di forzarla.
Sostenendo naturalmente le nostre pecore, senza interventi invasivi, riduciamo lo stress degli animali, miglioriamo il loro benessere e otteniamo un latte di qualità superiore.

Il calore delle pecore non si presenta uniformemente durante tutto l’anno, ma segue una ciclicità stagionale. Come già accennato, il pascolo ha un ruolo determinante: quello primaverile è il più favorevole e garantisce anche il latte migliore dell’anno.

Dopo il primo calore, questo si ripete ogni tre settimane, finché le condizioni ambientali restano favorevoli e la pecora non rimane incinta.
Il pastore può sostenere questo processo fornendo integratori naturali ricchi di vitamine essenziali: noi utilizziamo un mix di olio di germe di grano, mais, semi di lino e olio di fegato di merluzzo, ricco di vitamine A e D e di importanti antiossidanti.

Pecore podere il casale

Un altro fattore da considerare è la corretta gestione dell’alimentazione: la pecora non deve essere né troppo grassa né malnutrita. È necessario fornire il giusto apporto di zuccheri, ad esempio attraverso il granturco (mais), mantenendo però un equilibrio nutrizionale adeguato.

Un’ultima attenzione riguarda il rapporto tra pecore e montoni: durante la fase preparatoria le pecore non devono né vedere né percepire i montoni, che vengono mantenuti separati dal gregge.

Il momento dell’inserimento dei montoni

Quando arriva il momento, i montoni vengono reinseriti nel gregge con un rapporto di circa 4-6 montoni ogni 100 pecore, scatenando il cosiddetto “effetto maschio”.
La sola presenza dei montoni induce le pecore ad andare in calore, ma solo per un brevissimo periodo di 24-36 ore.

È in questa finestra che i montoni devono compiere il loro “lavoro” di procreazione.

Se non ci fossero abbastanza maschi, il calore delle femmine svanirebbe e bisognerebbe attendere il ciclo successivo (circa 21 giorni), rallentando così tutta la programmazione delle nascite.
Anche se può sembrare complesso, tutto questo fa parte di un processo assolutamente naturale.

Esistono, naturalmente, piccoli accorgimenti per agevolare il lavoro dei montoni, come la tosatura preventiva o periodi di riposo per evitare un eccessivo affaticamento.

Anche questo, in fondo, è una forma di rispetto e cura: l’amore ovino non è poi così diverso da quello umano, vero?