
Tempo di “fienagione”! Una sfida tra natura e tempismo!
Al Podere Il Casale, produrre fieno di alta qualità è una sfida continua. Il successo dipende da molti fattori, ma il tempismo dello sfalcio resta il più importante. Solo scegliendo il momento giusto si ottiene un foraggio nutriente, profumato e facilmente digeribile.
Quando tagliare il fieno? Nutrienti e meteo al centro della scelta
Le piante da foraggio raggiungono il loro massimo valore nutritivo e aromatico all’inizio della fioritura. Per i cereali, invece, il momento ideale è durante la spigatura. In queste fasi, il fieno mantiene le migliori proprietà per gli animali da allevamento.
Tuttavia, il meteo spesso condiziona questa scelta!
Quando manca una finestra di bel tempo sufficiente per tagliare, essiccare e imballare, conviene rimandare. Tagliare troppo presto o troppo tardi produce fieno povero, legnoso e difficile da digerire, specialmente per le pecore, molto sensibili.
La lavorazione del fieno al Podere Il Casale: dalle balle alla conservazione
Dopo il taglio, il fieno viene raccolto e trasformato in “balle compatte”. Queste vengono poi fasciate con una speciale macchina chiamata fasciatrice (vedi video durante la fasciatura delle balle di fieno).
La fasciatura delle balle consiste nell’avvolgere il foraggio con pellicola di plastica, questo processo permette:
- di impedire l’ingresso di aria e di umidità;
- di proteggere il contenuto da pioggia, sole, muffe e parassiti;
- di creare un ambiente privo di ossigeno.
Questo tipo di “fasciatura” favorisce la fermentazione anaerobica dell’erba – definita anche con il termine di “insilato”; la fermentazione avviene in quanto l’erba viene ancora raccolta umida, compressa e sigillata (in balle fasciate) per impedire il contatto con l’aria. In queste condizioni i batteri lattici trasformano gli zuccheri dell’erba in acido lattico, che conserva il foraggio in modo naturale. Il risultato è un alimento ricco di proteine, energia e fibre digeribili, ideale per l’alimentazione delle pecore specialmente nei mesi invernali.
Un’annata difficile per il fieno: le conseguenze sul foraggio
Il clima instabile di quest’anno ha rallentato la produzione. Da ottobre scorso, infatti, non si è registrata una settimana intera di tempo stabile. Questo ha favorito la crescita di un fieno più grossolano e fibroso, con steli duri e poco appetibili.
Le pecore, in particolare, fanno fatica a digerire questo tipo di foraggio, ricco di fibra lignificata. Questa componente vegetale è troppo dura per il loro sistema digestivo. Per loro, il fieno rappresenta quasi il 100% della dieta ed è la base fondamentale dell’alimentazione.
Differenze alimentari tra pecore e capre
La pecora è un erbivoro puro. Si nutre principalmente di erba, fieno e altre piante erbacee. La qualità del fieno influisce direttamente sulla salute e sulla produttività dell’animale. Diversamente, la capra è un follivoro. Solo il 20% della sua dieta è erba; l’80% restante è costituito da foglie, cortecce, rami e altri materiali fibrosi e legnosi. Questi animali si alimentano come i caprioli, selezionando piante diverse per integrare i nutrienti necessari. Per questo motivo, il fieno è solo una parte della loro dieta, che deve comprendere anche rami e foglie.
Prati polifita per una produzione di fieno più resiliente
Per affrontare l’imprevedibilità climatica, al Podere Il Casale abbiamo adottato la semina di prati polifita. Questi prati sono composti da specie diverse — leguminose, graminacee e altre erbe spontanee — con fioriture sfalsate. In questo modo, anche se alcune piante maturano troppo presto o tardi, una parte del prato è sempre pronta per il taglio.
Ciò amplia la finestra temporale per la raccolta e garantisce continuità nella produzione di fieno di qualità, anche in annate climaticamente difficili.