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Sovescio: Nutrire il Suolo e Proteggere il Futuro

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Sovescio: Nutrire il Suolo e Proteggere il Futuro

Cos’è il Sovescio?

Il sovescio è una pratica agronomica antica e preziosa che consiste nella semina di un miscuglio di diverse essenze vegetali, scelte per sviluppare una massa erbacea importante.
Durante l’inverno, questa copertura aiuta a proteggere il suolo, limitando l’erosione dovuta alle intemperie, per poi essere interrata nell’intermezzo dei filari in primavera.

Utilizziamo un miscuglio specifico, composto da:

  • Leguminose come il favino o il trifoglio, apprezzate per la loro capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno;
  • Crucifere come la senape, che contribuiscono ad arieggiare il suolo grazie al loro apparato radicale;
  • Graminacee come l’orzo o l’avena, che migliorano la struttura del terreno.

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La semina avviene in autunno, subito dopo la vendemmia, per approfittare delle condizioni climatiche ancora favorevoli alla germinazione e allo sviluppo iniziale delle piante.
Idealmente, seminiamo poco prima di una pioggia, in modo da favorire una germinazione rapida e uniforme.

Durante i mesi invernali la crescita rallenta, ma la presenza della copertura vegetale resta fondamentale per proteggere il suolo.

Quando e Come Interrare il Sovescio

Per ottenere il massimo effetto fertilizzante, il sovescio andrebbe interrato prima della fioritura delle piante.
Infatti, durante la fioritura, le piante iniziano a consumare l’azoto precedentemente accumulato, riducendone l’apporto al terreno.

Negli ultimi anni, tuttavia, a causa degli inverni sempre più miti, la fioritura può verificarsi molto prima del previsto.
Per evitare di dover distruggere la copertura vegetale troppo presto — esponendo il suolo alle piogge di fine inverno e inizio primavera — abbiamo adottato una soluzione naturale: facciamo pascolare i sovesci dalle nostre pecore.

In questo modo:

  • Rallentiamo la fioritura naturale delle piante;
  • Manteniamo il suolo coperto più a lungo;
  • Offriamo pascolo fresco alle pecore anche in inverno;
  • Beneficiamo di una concimazione naturale e diretta.

Dopo il pascolo, lasciamo che le piante ricrescano e formino nuovamente biomassa, che verrà poi interrata ad aprile.

I Passaggi Finali: Dal Verde alla Vita del Suolo

Al momento opportuno, si procede con lo sfalcio o la trinciatura del sovescio.
Se necessario e se il meteo lo consente, lasciamo essiccare il materiale per uno o due giorni.
Questo passaggio è utile per abbassare il contenuto di umidità della biomassa, facilitandone la successiva decomposizione una volta interrata.

La biomassa viene poi incorporata nei primi strati del suolo, dove inizia il processo di decomposizione e mineralizzazione grazie all’attività dei microrganismi del terreno.

I benefici sono molteplici:

  • Incrementiamo l’attività biologica del suolo;
  • Aumentiamo il contenuto di sostanza organica disponibile per le viti;
  • Miglioriamo la struttura del terreno, favorendo una migliore penetrazione e ritenzione dell’acqua;
  • Limitiamo la perdita di nutrienti e l’erosione.

In definitiva, il sovescio rappresenta una vera e propria fertilizzazione naturale che arricchisce e protegge il terreno, creando le condizioni ideali per una viticoltura sana e sostenibile.